#dio che palle sta vita
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Oddio non so se provare ad andare in università
#i pro sono che sto fuori casa e non mi perdo una lezione anche abbastanza importante#i contro sono che c'è sciopero dei treni quindi se pure riuscissi ad andare non so se torno e che mi fa male la pancia#a casa potrei studiare ma finirei probabilmente per non farlo e c'è mia madre con la tosse insopportabile#dio che palle sta vita
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Serie di bestemmie
Io davvero capisco tutto, credo di avere le facoltà intellettuali per capire tutto, ma tra tutti i problemi di cui siamo continuamente e quotidianamente bersaglio ora che anche la gravidanza - atto perpetrato dalla notte dei tempi -, debba diventare fonte di pipponi assurdi e scompensi indicibili non lo accetto, non lo accetto per la mia salute mentale, che cazzo, ogni situazione deve avere un retroscena drammatico per forza e porco dio non li fare i figli, non li fare, chi te lo fa fare di sorbirti gli sbatti della gravidanza e la depressione post partum per un essere che alla meglio ti sarà irriconoscente e ce l’avrà con te perché l’hai fatto nascere. Ci sono situazioni in cui oggettivamente uno sta di merda e non le sceglie, altre che uno se le sceglie con tutte le consapevolezze del caso. Cazzo, ti si forma un essere in pancia e vuoi che questo non abbia alcun impatto sulla tua vita? Sul tuo corpo? Sulla tua mente? Eh ma non lo sai finché non ci passi…e porco dio pt 2, mica ci vuole un dottorato in meccanica quantistica per immaginare che una gravidanza sia un processo estremamente delicato e complesso e in alcuni casi un vero dito al culo. Eh vabbè, ma se ne deve parlare perché le persone poi ti fanno sentire sbagliata…ma amore mio, ma quanti pochi cazzo di problemi nella vita devi avere se durante la gravidanza te ne sbatte di quello che ti dice la tua vicina di casa rimasta agli anni ‘50? E lasciali parlare. Un po’ di forza d’animo, di identità stabile, di confini definiti, di indipendenza intellettuale, un po’ tutte quelle facoltà mentali che dovresti avere nel momento in cui metti al mondo un essere umano, applicale, porco cane. In Iran cinque ragazze sono ricercate per aver postato - con non so neanche io quale coraggio - un video in cui ballano, non posso stare a sentire pure te, Peppina, con i tuoi scompensi mentali derivanti dall’aver preso 5kg. Eh ma…eh ma un cazzo. Vanno bene la malattia mentale, il vissuto soggettivo, i propri traumi, va bene tutto, ma ogni tanto usciamole pure ‘ste palle insieme al culo su Instagram, perché io onestamente, con tutta la buona volontà, sto perdendo le mie argomentazioni femministe davanti certe provocazioni maschili.
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Franco Califano - Pier Carlino
E' sempre così, tu stravaccata a letto, Io a fa' nottata, ar freddo, giù de sotto, Pe' corpa de 'sto cane maledetto, Che se nun scenne caca ner salotto. Mo' poi vo' fa' le corse nel viale Insieme a me, chi perde è 'n animale! A vorte incontro gente e me vergogno Ma si 'n coremo lui nun fa er bisogno. Quanno je scappa è sempre mattinata, L'avesse mai 'na vorta anticipata. Spacca er minuto, ar primo chiaro 'n cielo, Pare che c'ha la sveja sotto ar culo. Chi se lo scorda er compleanno tuo "Comprami un cagnolino amore mio! Gli starò dietro, ha la parola mia"! Sei stata dietro a li mortaccia tua. Da quanno 'st'animale s'e accasato Nun ho dormito otto ore di filato E si consideramo che c'ha 'n anno Secondo te quando ripijio sonno? Fra dieci dodic'anni, quanno more? È ner frattempo dovrei pure core? Prima de fa' 'sta fine io t'ammollo, Che c'hai 'n gelone ar posto der cervello! Me casca 'n po' de cenere per tera E in du' minuti fai scoppià la guera, Vomita er cane sopra li cuscini, "Povero amore, ha male agli intestini"! "Mio Dio, cosa ha mangiato giù al viale?" Le palle de mi' nonno cor caviale! Io che ne sò' che magna 'st 'imbecille E che me frega a me se c'ha le bolle! Me frega più che da quasi 'n annetto Me chiamano "Er frocione cor cagnetto" Co' tutti quei riccetti, quer nastrino, Quer nome che j'hai dato: "Piercarlino!" Ma poi chiamallo un cane "Piercalino" Senza fa' 'nsospettì chi t'è vicino? Co tanti nomi belli, si ce penso, Potevi, che ne so, chiamallo... Stronzo! Come perché, perché nun c'ha mai sonno... Perché me fa' venì sempre l'affanno... Stronzo perché nun me fa' più dormire, Stronzo perché nun caca si nun corre... È lungo un parmo, arto mezzo sordo, E fa' casino più de 'n Sanbernardo! Ch'è maschio poi c'è ancora d'accertallo, Nun j'ho mai visto l'ombra de 'n pisello Ne' fra li peli 'n mezzo a le gambette Je so spuntate mai due-tre-pallette Hai fatto tutto te; "com'è carino"... "è maschio? ... lo chiamiamo Piercarlino!" "Sono la tua mammina, Piercarlino E questo qui sarà sarà il tuo paparino, Caro il mio cagnolino ... che bel pelo..." E paparino, ce l'ha avuto 'n culo! Giù ar viale, pe' accertamme der suo sesso, Je stavo a mette 'n po' le mani addosso; Me sento sfotte' da 'n amico mio: "Je voi da' 'n bacio! Te lo reggo io!" Capito come me so' sputtanato? 'Mo pure frocio 'e no me 'so stufato, Domani notte me ne resto a letto Er cane se cacasse pure sotto! Pisciasse sui divani ner salotto, Svejasse quelli dell'interno 8, Morisse de cimuro tutt'a 'n botto, Mica posso annà avanti a fa' 'sta vita! Ecco la morte, la porpetta avvelenata! Queste so' idee ma tocca realizzalle, 'Sto zozzo me lo levo da' le palle. Già piagni... sei distrutta dar dolore Te immagini si Piercarlino more? Carma, ma la porpetta s'a' dà fare Perché si tu voi er cane ar posto mio Vado a fa' 'n culo e me la magno io
(via Franco Califano - Pier Carlino (Vers. Originale) - YouTube)
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Ci tengo a ribadire una cosa, che quella "cara ragazza" ex del mio ex, che a quel tempo era il mio tipo, lei è venuta da sconosciuta a parlarmi appunto della sua ex relazione con lui e di quanto non era più interessata e di quanto lei lo considerasse malamente.
Io ok. parlami pure male per 3 ore del tuo ex, a una sconosciuta che ci sta insieme.
(e potrebbe dirtene di peggio)
Nel frattempo lui mi ha confessato di volersela trombare, di esserne attratto e blabla bla, io OK FALLO SE TE LA DA
pienamente convinta che lei non lo avrebbe fatto, cosa che non è mai successa. (MA MI CHIEDO CHE CAZZO LO FREQUENTI SE ME NE PARLI MALE?! E IO CI STO INSIEME?! )
Però da quel giorno lui ha iniziato a diventare suo amico e ha iniziato a dirmi "credo che dovresti conoscerla" Io ANCHE NO
poi apounto l ho incontrata quel pomeriggio-sera e da lì non mi ricordo come continuava a salutarmi e a parlarmi (credo che ci siamo scambiate i numeri) e lui ha iniziato a dirmi "io non sono daccordo che tu e lei fate comunella" MA ZIO SE 10 MINUTI FA TI FACEVI LE FANTASIE SESSUALI SU NOI DUE INSIEME A TE. ma evidentemente ha iniziato a capire che lei si trovava meglio con me che con lui.
E NIENTE IO ERO INCAZZATA E BASTA.
STI CAZZI LECCHINI, poi il mio futuro che mi viene a dire "io sto con lei, io la amo" MADONNA LO STIAMO FACENDO DI NUOVO CON UNA PERSONA DIVERSA?!?!
CHE PALLE!!
cose ridicole insomma
che succendono le stesse identiche cose, con persone diverse e/o uguali.
E io DEVO ACCETTARE LA COSA E STARE MUTA.
perchè?
Avete paura della mia bocca?
Percepite interiormente che in realtà vedo tutto e ve la posso mettere nel culo quando voglio (anche se sono gentile e preferisco dirvelo direttamente e prenderle perche siete delle merde?!)
Ah?!!!!! Sticazzi, mi sento nervosa per questo motivo.
Vorrei un sacco da box e ucciderlo, graffiarlo, tirargli fuori l'ovatta come se fossero i suoi organi e piangere con le mani sporche di ovatta.
Seppelirlo e dirgli addio.
ADDIO STRONZO SACCO DI MERDA.
una cosa del genere.
poi sti coltelli hanno rotto il cazzo. Queste crisi maniacali di tagliarsi e minacciare di tagliare.
Io non lo so, ma una volta (più volte) mi hanno minacciata con il coltello, ma riuscendo a tener testa alle persone finivano per tagliare se stessi. CRETINI CAZZO e una vota uno si stava tipo tagliando il collo da solo e gliel ho strappato di mano ferendolo ed è venuto a dirmi "GUARDA COSA MI HAI FATTO" "MEGLIO QUELLO CHE QUELLO CHE VOLEVI FARTI DA SOLO" (Coglione di M)
SCUSATE MA LA MIA RABBIA È TROPPO VIOLENTA PER ESSERE GENTILE CON GENTE TROPPO STUPIDA.
POI VENIRMI A DIRE CERTE COSE PROPRIO. MA CHE CAZZO VUOI.
sparisci e rifatti una vita.
E IO LI HO ANCHE AIUTATI, SCUSA ME.
VOGLIO ANDARE IN BRASILE A CERCARE MIA MADRE, MA NON VOGLIO LASCIARTI
FALLO, A ME NON IMP.. FALLO! MAGARI TROVI QUELLO CHE CERCHI E RIESCI A GUARIRE DAI TUOI FOTTUTI TRAUMI CHE MI LANCI ADDOSSO.
DIO QUEL GIORNO PENSAVO DI MORIRE DI LEBBRA. TALMENTE STAVO DIVENTANDO ACCONDISCENDENTE A UNA SITUAZIONE COSÌ DI MERDA.
IO GIURO CHE SONO ANDATA DAL DOTTORE PERCHÈ AVEVO MALE ALLA PANCIA E PENSAVO DI MORIRE.
MA SAPEVO BENISSIMO CHE QUEL MAL DI PANCIA È VENUTO QUANDO AL POSTO DI DIRGLI "Lasciamoci" SONO RIMASTA LÍ IMMOBILE IN SILENZIO SENZA RIUSCIRE A EMETTERE UN SUONO.
Poi ho iniziato a guardare "orange is the new black" al posto di cagarlo, a giocare alla sua Playstation con i miei giochi (che erano di un amico di mio fratello) E UN CAZZO MI CI È VOLUTO UN BULLO DI MERDA, ANZI DUE, MA SE CONTIAMO ANCHE LE TIPE ANCHE PIÙ DI TRE, A FARMI USCIRE DA STA SITUAZIONE DI CONFLITTO CON IL MIO VERO SÈ.
COL CAZZO CHE STO ZITTA.
AMMAZZATEMI SE DOVETE, IL PROBLEMA È VOSTRO.
MA ADESSO LA DIFFERENZA È CHE NON SPRECO PIÚ NIENTE PER GENTE COSÍ PUTRIDA.
🖕⚰️⚱️
AMEN
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Sbagliando a volte s’impara spesso quasi mai.
Erano passate solo poche ore dall’ultimo post di ieri, e immancabilmente ho sbagliato di nuovo. Avevo delle vibes negative. Dopo aver scritto mi sono riposato un paio di ore, mi son svegliato come se quello che avevo scritto e appreso prima fosse scomparso nel nulla. E così è stato poi in serata. Agitato, nervoso.. non va bene, non va un cazzo bene. Senza contare che uno stronzo di merda mi ha infastidito e non poco con i suoi atteggiamenti del cazzo! Due persone del cazzo erano li e due persone del cazzo hanno rotto la minchia. La prima neanche piu di tanto, ma ho il fiuto per certi personaggi, l’altro insopportabile. In più lei che da risposte del cazzo per msg. Dio che palle !! Pensa a te stesso, prima la tua persona poi il resto. Devo essere sincero: è dura. Ci vuole tempo è vero, ma a volte ho la sensazioni che così sono e così rimango nonostante gli sforzi. O forse non mi sforzo abbastanza. E’ bravo ma non si applica mi dicevano a scuola, sta cosa me la porto dietro nella vita di tutti i giorni ormai da quasi 40 anni. Sono consapevole dei miei errori, sono consapevole dei miei sbagli e delle mie lacune. Ma c’è qualcosa di ancor più consapevole che mi trascina giù con lui. Per esempio, quando una persona ti risponde dopo due ore (per dire) tu non è che per ripicca le devi rispondere 4 ore dopo. Non funziona così.. ecco.. io sono così. Qualsiasi cosa l’altra persona fa, io la prendo sul personale, e come se facessi una gara. Hai fatto così? Bene ora io faccio di peggio. Perchè non devi vincere te! Ecco questo faccio spesso, molto spesso. Consapevole, bravo ma non si applica. Zio cane che palle !!!
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13.
Oggi è Venerdì 13, di solito metto la foto di Jason con tanto di machete, ma oggi no, perché ci sono stati troppi morti nel mondo nell'ultimo anno e non è il caso di farne altri, anche solo virtualmente. Mentre aspetto che mio figlio finisca la sauna scrivo due righe. Scorrevo gli short video di FB e c'era una scena di un film dove un tizio spiegava ad un altro che dal medico in Cina ci si va 4 volte l'anno, per prevenire, perché è logico che è meglio prevenire che curare e che in quel caso il medico viene pagato, se il paziente s'ammala il medico lo cura ma non riceve compenso, beh non male, così il medico deve per forza di cose farti stare bene. Poi leggendo i commenti, pochi in realtà perché mi è venuta l'orticaria, c'erano commenti del tipo: "ma l'aspettativa di vita in EU è di 83 anni e in Cina di 77" e cose tipo queste, volevo intervenire ma il mio allarme anti vortice risucchiattutto mi ha fermato. Volevo scrivere, ma scusate tra 77 e 83 cosa cambia? Non è che in quei 6 anni potete andare in discoteca o a fare sesso con una 50enne, non siete in ogni caso capaci di fare quello che fate adesso. Personalmente, sarà anche il periodo che stiamo vivendo e l'andazzo di un futuro non proprio roseo, ma io mi sono rotto il cazzo di sta vita ora, figuriamoci tra 34 anni, anzi pensare di campare così tanto mi terrorizza. Mio nonno che è morto a 94 anni mi diceva che si era rotto le palle e che non ha senso vivere così tanto e quando gli chiesi il perché mi disse che quello che puoi fare a 94 anni è solo aspettare la morte e non andarti a divertire, fare sesso, fare tardi la sera e cose che quando sei giovane ti sembrano normali ma che con l'età non puoi fare più nonostante lo vorresti fare.
Oppure come quelli che essendo credenti ti dicono che andranno in paradiso, cazzo ma allora muori e vacci subito, ma le persone sono così attaccate alla vita che non si rendono conto della merda che li circonda, delle credenze popolari che gli vengono infilate nel cervello come supposte in uno sfintere, anche perché sappiamo tutti dentro di noi che dio non esiste, solo che non siamo così coraggiosi da ammetterlo o per paura di tirarci le ire di mandrie di pretacci che hanno un mestiere redditizio e che devono seguire il dogma.
Fotte sega della vita se è questa, non ho paura di morire, la mia preoccupazione è per i miei cari, spero un giorno di riuscire a fargli capire che se muoio è solo una parte della vita, la fine, ed è naturale che sia così.
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Quando Vladimir Putin era “un dono del signore”: dieci anni di dichiarazioni d’amore dei nostri politici
Putin dono di Dio “Vladimir Putin è un dono del Signore” (Silvio Berlusconi, Forum sulla democrazia a Yaroslav, in Russia, 10 settembre 2010)
Celo, manca “Cedo due Mattarella in cambio di mezzo Putin!” (Matteo Salvini su Facebook, 25 novembre 2015)
La sensibilità di Putin “Vladimir è sensibile, aperto, ha il senso dell'amicizia, ha rispetto per tutti, soprattutto per le persone umili, e una profonda comprensione della democrazia” (Silvio Berlusconi alla Frankfurter Allgemeine Zeitung, 22 ottobre 2010)
Il Nobel a Putin “Bisogna dare il Nobel della pace a Berlusconi, a Putìn, che stanno veramente lottando per la pace nel mondo” (Antonio Razzi, senatore di Forza Italia, a La Zanzara su Radio 24, 19 marzo 2014)
Putin il n.1 al mondo “Ho un rapporto fraterno con Vladimir. Credo sia il migliore: ritengo che per la Russia sia una fortuna” (Silvio Berlusconi a Euronews, 17 gennaio 2013)
Putin e la Crimea Sulla questione ucraina ha ragione Putin? “Assolutamente sì. Putin porta le sue truppe sul confine e le porta perché gli abitanti della Crimea hanno paura che Kiev invii truppe che possano compiere stragi” (Silvio Berlusconi a Bersaglio mobile, La7, 20 maggio 2014)
Con Vladimir “Ci sono tante ragioni per cui dovremmo essere dalla parte di Putin” (Daniela Santanchè, Forza Italia, ad Agorà, Rai 3, 3 settembre 2014)
Il Vladimir giusto Gay: Salvini, “Luxuria? Ho scelto l'altro Vladimir, Putin” (Matteo Salvini commenta la cena Berlusconi-Luxuria ad Arcore, Ansa, 16 ottobre 2014)
Non rompetegli le palle Ucraina: Salvini, “non si rompano le palle a Putin” (Matteo Salvini, TgCom24, Ansa, 12 novembre 2014)
Putin premier, subito! “Fra Putin e Renzi io scelgo Putin tutta la vita. Putin lo vorrei domani mattina come presidente del Consiglio” (Matteo Salvini a Radio Anchi'io, 3 dicembre 2014)
I deficienti “Chi gioca contro Putin è un deficiente” (Matteo Salvini incontrando la stampa estera, 10 dicembre 2014)
Gli euro-buffoni “L’Europa processa Putin, ma io lo preferisco a tanti euro-buffoni!” (Matteo Salvini su Facebook, 11 marzo 2015)
Meglio Putin dell'Ue “Io credo che la Russia sia sicuramente molto più democratica dell’Unione Europea di oggi, una finta democrazia. Io farei a cambio, porterei Putin nella metà dei paesi europei, mal governati da presunti premier eletti che non sono eletti da nessuno, ma telecomandati da qualcun altro” (Matteo Salvini al Parlamento europeo, 11 marzo 2015)
Renzi per Putin “Putin è una delle persone con le idee più chiare al mondo, mi basterebbe essere a un minimo del suo livello. Scambierei Renzi con Putin domani mattina, saremmo un Paese migliore” (Matteo Salvini a Radio Cusano Campus, 20 marzo 2015)
Salvini sta con Putin (ANSA) - ROMA – Salvini posta sul suo profilo Facebook delle foto con Putin e poi scrive, “Io sto con lui” (Matteo Salvini 9 maggio 2015)
La maglietta di Putin e gli eurocretini (ANSA) - STRASBURGO – Matteo Salvini si è presentato oggi al Parlamento europeo con una maglietta bianca con la faccia di Vladimir Putin di profilo, sotto un colbacco militare. “L'ho comprata a Mosca”, ha affermato il leader del Carroccio, “è una risposta agli eurocretini che giocano alla guerra con Putin e con la Russia” (Matteo Salvini, 9 giugno 2015)
La tassazione russa “Preferisco Putin all'Europa, non ci sono dubbi. Basta pensare che in Russia hanno una tassazione bassa, al 15%” (Matteo Salvini a Zanzara, su Radio 24, 17 luglio 2015)
Vladimir guerriero della libertà “Putin è una persona sensibile, di sentimenti profondi, ha un sentire delicato: è un vero guerriero della libertà e della democrazia nel suo paese” (Il Cav. in una videointervista per il libro “Berlusconi si racconta a Friedman, my way”, 6 ottobre 2015)
La conferma di Meloni “Putin meglio di Renzi, ha ragione Salvini” (Giorgia Meloni a Otto e mezzo, su La7, 3 dicembre 2015)
Lo statista Putin e il futuro pacifico “Putin e Le Pen sono due tra i migliori statisti in circolazione. Noi siamo vicini a chiunque difenda un futuro pacifico per l'Europa” (Matteo Salvini a Montecitorio, 9 dicembre 2015)
Ansa – Russia: Salvini, venerdì a Mosca, vedrò anche Putin (12 dicembre 2015)
Ansa – Russia: Salvini a Mosca, mai detto che avrei visto Putin (18 dicembre 2015)
Fatiche letterarie Russia: Salvini presenta libro su Putin, “lui ha idee chiare” (Ansa, 21 dicembre 2015)
Carte false “Io farei carte false per avere domani mattina presidente Putin al posto di Renzi. Purtroppo oggi sono indegnamente rappresentato da Renzi. Ma mi riconosco di più in Putin” (Matteo Salvini a La Zanzara, 22 dicembre 2015)
Il 5 Stelle Manlio Di Stefano e Putin Come non ricordare anche Manlio Di Stefano, che nel 2016 definiva l’Ucraina “uno Stato fantoccio della Nato (Usa e Ue)”. Per lui, nel 2014 in Ucraina ci fu “un colpo di Stato” che mandò al potere “un governo composto da convinti neo-nazisti e dalla peggior tecnocrazia finanziaria internazionale” (Corriere.it)
“Ci rido sopra” “Mi aspetto che domani escano dossier segreti che coinvolgono Putin nella strage di piazza Fontana e sull'aereo di Ustica. O ci sono prove o ci rido sopra” (Matteo Salvini e le ipotesi di coinvolgimento del leader russo nella morte Alexander Litvinenko, Ansa, 21 gennaio 2016)
Ai fessi “Ai fessi che prendono in giro Salvini ricordo che lui con largo anticipo ha puntato su Putin, Trump e Le Pen. E voi, geni della geopolitica?” (Claudio Borghi, futuro parlamentare leghista, su Twitter, 11 novembre 2016)
Grillo e gli uomini forti Beppe Grillo e gli idoli Putin-Trump: servono uomini di stato forti come loro. Lui smentisce, ma il giornale francese Journal du Dimanche conferma: “Ha riletto il testo” (La Stampa, 23 gennaio 2017)
Grillo e il vantaggio per l'umanità “La politica estera degli Stati Uniti è stata un disastro sotto Obama. Se Trump ha voglia di convergere con Putin, di rimettere le cose sulla giusta strada, non può che avere il nostro appoggio Due giganti come loro che dialogano: è il sogno di tutto il mondo! Eravamo in guerra fredda, con l’arma nucleare. La politica internazionale ha bisogno di statisti forti come loro. Considero questo un vantaggio per l’umanità. Putin è quello che dice le cose più sensate sulla politica estera” (La “traduzione autentica” dell'intervista rilasciata al settimanale francese Journal du Dimanche, a cura del M5S Europa, 23 gennaio 2017)
Salvini farà la storia “Faremo la storia con Trump, Le Pen e Putin” (Matteo Salvini, manifestazione a Milano, 29 maggio 2016)
Il gigante Putin “Renzi vede Putin? Un coniglio che incontra un gigante” (Matteo Salvini, Ansa, 17 giugno 2016)
Vladimir è la speranza Putin è una “fonte di speranza”, Donald Trump “un grande uomo”, Marine Le Pen una “donna forte”, e Nigel Farage “ha avuto il merito storico di aver creduto nella Brexit” (Matteo Salvini a die Welt, 3 gennaio 2017)
Garantisce Di Maio “L’alleanza Trump-Putin ci deve rassicurare” (Luigi Di Maio, M5S, a Di Martedì su La7, 10 gennaio 2017))
La salvezza putiniana “Trump, Le Pen, Putin e Salvini sono la salvezza per il futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti. O si capisce questo o il futuro sarà solo di morte, terrorismo e violenza” (Tony Iwobi, responsabile federale Dipartimento Sicurezza e Immigrazione della Lega Nord, Ansa, 2 febbraio 2017)
Salvini e gli hacker russi “A parte il fatto che spiare l'inutile Gentiloni è fatica sprecata, ma ormai qualunque cosa accada al mondo è colpa di Putin”; “Il tuo televisore non funziona? Sono stati gli Hacker Russi. Hai perso a Risiko? Sono stati gli Hacker Russi. La benzina costa troppo? Colpa degli Hacker Russi. Ti hanno sospeso da Facebook? Sono stati gli Hacker Russi. Trump, Le Pen o Salvini vincono le elezioni? Merito degli Hacker Russi. P.s. Non guardate Sanremo, è truccato dagli Hacker Russi...VIVA GLI HACKER RUSSI!” (Matteo Salvini su Facebook, 10 febbraio 2017)
10 Putin per noi “Averne dieci di Putin in Italia, metterebbe un po' di ordine” (Matteo Salvini a Napoli, Ansa, 11 marzo 2017)
Angela chi?! “Se devo scegliere tra Putin e la Merkel... vi lascio la Merkel, mi tengo Putin! #ottoemezzo” (Matteo Salvini su Twitter, 25 marzo 2017)
E Di Stefano ora ammette: “Putin è già un interlocutore, ha vinto su tutta la linea” “Gli arresti a Mosca? E allora Guantanamo? Non tocca a me valutare la democrazia in un altro Paese” (Manlio Di Stefano, M5S, La Stampa, 30 marzo 2017)
Gasparri e le palle di Putin “Io sono amico della Russia, è un complotto?, no!, faccio dei convegni con i membri del partito di Putin, e me ne vanto. Il grande, grandissimo Putin! Magari averne uno in Italia... Questi deputati russi mi hanno regalato delle palle di Natale, eccole, queste sono le palle di Putin, non le palle di Renzi, che racconta da pallonaro qual è. Oggi c’è la grande repubblica federativa russa, del grande Putin, altroché rovinare la vita dell’Occidente con le bugie, ma andatevi a seppellire bugiardoni! Io ho fatto l’albero di Natale con le palle di Putin, alla faccia di Obama, della Clinton e di chi ci vuole male!” (Maurizio Gasparri, vice presidente del Senato, pubblica un video su Facebook dopo aver addobbato il proprio albero di Natale, 10 dicembre 2017)
Blogger del piffero “Io sono sempre dalla parte dei governi legittimi. Come sono quello di Putin in Russia e quello di Maduro in Venezuela. Gli arresti in Russia riguardavano manifestazioni non autorizzate, rispetto a Grillo Navalny è un blogger del piffero” (Vito Petrocelli, senatore M5S, La Repubblica, 6 aprile 2017)
Slogan vincenti “Meno male che Putin c'è” (Matteo Salvini live su Facebook, 7 aprile 2017)
Amici di Putin
Di Battista parla russo con una giornalista: “Ora diranno che siamo amici di Putin” (CorriereTv, 18 maggio 2017)
Non manca più nessuno CasaPound: Di Stefano, noi fascisti, ci piace anche Putin (Ansa, 16 novembre 2017)
Credo in Putin (davvero) “Ritengo che Putin sia uno dei migliori uomini di governo al mondo. Lo dico perché lo credo e non perché me lo suggerisce qualcuno: se avessimo un Putin in Italia staremmo assolutamente meglio” (Matteo Salvini, Ansa, 28 novembre 2017)
Credo in Putin (gratis) “Putin mi piace perché lo stimo, non perché mi pagano per dire che mi piace” (Matteo Salvini su Radio 1, 11 dicembre 2017)
Forza Vladimir “Mi auguro che domani i russi rieleggano il presidente Putin, uno dei migliori uomini politici della nostra epoca, e che tutti rispettino il voto democratico dei cittadini” (Matteo Salvini su Twitter, 17 marzo 2018)
Fratelli di Russia “Complimenti a Vladimir Putin per la sua quarta elezione a presidente della Federazione russa. La volontà del popolo in queste elezioni russe appare inequivocabile” (Giorgia Meloni su Facebook, 18 marzo 2018)
Putin a pacchi “Vado a incontrare Putin. Uomini come lui, che fanno gli interessi dei propri cittadini, ce ne vorrebbero a decine in questo Paese” (Matteo Salvini durante un comizio nel Bresciano, 8 luglio 2018)
Salvini e la Crimea “L’annessione della Crimea alla Russia è avvenuta dopo un referendum”; “Ci sono alcune zone storicamente russe, in cui c’è una cultura e delle trazioni russe, e che quindi appartengono legittimamente alla Federazione Russa”. Che sia stato un referendum falsato dalla presenza dei militari di Mosca “è un punto di vista, ma non è il mio” (Matteo Salvini al Washington Post, La Stampa, 20 luglio 2018)
Putin non ti fa il tweet contro Vladimir Putin “è in assoluto il numero uno dei leader mondiali. Lo assumerei in una mia impresa”, “ha un'idea molto chiara della pace del mondo. Tra tutti i leader mondiali è quello che ha una visione più lucida della situazione mondiale”; Putin “è una persona di grandissima intelligenza e rispettosa degli altri, non prende il telefonino e fa un tweet quando sente che un capo di Stato gli ha detto qualcosa contro” (Silvio Berlusconi alla convention di Forza Italia a Milano, Ansa, 5 ottobre 2018)
E facciamoglielo dire “Io stimo Putin come uomo di governo e spero di poterlo dire anche se non sono pagato in rubli o matrioske, spero di poterlo dire senza subire sanzioni da qualcuno in Europa” (Matteo Salvini durante la presentazione del libro di Maurizio Molinari, Ansa, 24 ottobre 2018)
Di Battista e la pace mondiale Per la pace mondiale “meno male che c’è Putin”, dice Alessandro Di Battista (Il Post, 25 gennaio 2019)
Indicatori “Il fatto che, dopo Papa Francesco e il capo dello Stato Mattarella, Putin tra le personalità politiche incontri, oltre al premier Conte e i due vicepremier Salvini e Di Maio, il presidente Berlusconi, è un'ulteriore grande conferma che Berlusconi resta l'italiano più rilevante dal punto di vista internazionale. Conferma il suo valore sulla scena mondiale” (Lucio Malan, vicepresidente vicario di Forza Italia al Senato, a Spraynews.it, 4 luglio 2019)
Se la gioca con Trump “Lasciatemi dire che Putin è uno dei migliori uomini di governo che ci sia ora sulla faccia della terra... Insieme a Trump” (Matteo Salvini alla festa della Lega di Oppeano, Verona, Ansa, 12 luglio 2019)
Savoini e il caso Lega Russia: cosa c'è da sapere L'Espresso e Buzzfeed svelano i dettagli (con audio) di un incontro del 18 ottobre 2018 all'hotel Metropol di Mosca tra Gianluca Savoini, amico e collaboratore di Matteo Salvini, e altri personaggi italiani e russi per discutere di finanziamenti alla Lega. Da lì parte l'inchiesta della magistratura per corruzione internazionale e scoppia un caso politico che coinvolge il vicepresidente del Consiglio. (La Repubblica, 15 luglio 2019)
“Dopo aver elogiato anche Trump, Bolsonaro e Orban” “Putin è un grande presidente. E lo dico perché lo penso, non perché mi pagano” (Matteo Salvini alla festa della Lega Romagna, Ansa, 3 agosto 2019)
C'è stima “Putin è un uomo di governo stimato e stimabile” (Matteo Salvini incontra la stampa estera, 13 febbraio 2020)
Dream team per la pace “Voi ritenete davvero che Obama sia il buono e Putin il dittatore? Non insultate l’intelligenza della gente. (…) Io spero che Trump, Putin, Marine Le Pen e il sottoscritto possano fare qualcosa di utile per la democrazia e la pace nel mondo” (Matteo Salvini a Otto e mezzo, La7, 30 marzo 2017)
–– POCO PRIMA DELL'INVASIONE, IN QUESTI GIORNI…
Le ultime parole... (1)
Ucraina-Russia, Di Battista: “Putin riconosce Donbass? Nulla di preoccupante” “La Russia non sta invadendo l'Ucraina. Poi, per carità, tutto può accadere ma credo che Putin (e non solo) tutto voglia fuorché una guerra” (Alessandro Di Battista su Facebook, Adnkronos, 22 febbraio 2022)
Le ultime parole... (2)
“Non si capisce che convenienza avrebbe Putin a scatenare una guerra…” (Matteo Salvini a 24 Mattino, su Radio 24, 21 febbraio 2022)
#Putin#Russia#destra de noantri#silvio berlusconi#matteo salvini#Lucio Malan#alessandro di battista#Giorgia Meloni#Beppe Grillo
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L’ultima sparata di Pillon: sopravvivere attaccati a un macchinario è “naturale” Il senatore leghista Simone Pillon odia le persone, le odia ferocemente come riescono a odiare solo gli irrisolti che trovano conforto nella sofferenza degli altri e la travestono da fede presunta per un presunto dio e chiama tutto questo “pietà”. Spremuto nella sua continua propaganda social (poi un giorno parleremo di questi politici che investono tutte le loro energie e i nostri soldi per concimare ogni mattina la propaganda tra le proprie truppe) ora ha deciso di sparare a palle incatenate contro la legge sull’eutanasia (una legge che sta già nelle sentenze ma che rimane impigliata tra le maglie del bigottismo parlamentare) ha deciso di ripescare un articolo in cui si racconta di un poliziotto che ha salvato un uomo disperato al limite del suicidio e ci ha ricamato sopra un vomitevole tweet: “Alla Camera PD e M5S stanno procedendo spediti con la legge sull’eutanasia. Se dovesse passare, il poliziotto che ha salvato quest’uomo dal suicidio potrebbe trovarsi sotto processo per violenza privata. Pensiamoci bene prima di provare a cambiare la legge naturale”. Smontiamo la feccia, pezzo per pezzo. Al solito Pillon ha bisogno di usare la paura (ma non è immorale tirare il guinzaglio della paura?): l’unico infame modo che hanno per bloccare i diritti dei pochi sta nel convincerci che siano una perdita di libertà per tutti gli altri. Un giochetto sudicio e elementare che si sbriciola in un secondo: per chi non vuole ricorrere all’eutanasia quella eventuale legge non cambierà una virgola della sua vita. Fine della sparata. Poi, come avviene per il ddl Zan, c’è bisogno di creare false notizie di eventuali “buoni” che rimarrebbero impigliati: il reato di favoreggiamento alla sopravvivenza che si è inventato Pillon non esiste. Purtroppo però esiste Pillon, questo sì. Poi c’è il cuore di tutta la sua pericolosa ferocia: non avendo argomento ancora una volta si estrae dal cilindro una presunta “legge naturale” che non andrebbe scalfita per non turbare la digestione del dio di Pillon (Pillon ne ha un modello tutto suo). Sarebbe “naturale” consumarsi attaccati a un macchinario che allunga lo stillicidio di un dolore pompando vitalità contraffatta tra tubi e sensori? Per Pillon sì. Succede così: le persone incapaci di scorgere nuovi diritti possono trovare la propria realizzazione solo picconando i diritti degli altri, chiusi nel loro cortile ristretto vorrebbero imporre il proprio sentire come chiave di lettura collettiva del mondo. Come deve essere dura ogni giorno confermarsi Pillon. di Giulio Cavalli
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LA MIA SECONDA PRIMA VOLTA
Sono agitato? Forse.
Sì, credo di sì.
È passato così tanto tempo che non ricordo nemmeno più come ci si agita. Credo di esserlo un po', ma forse non abbastanza.
Non manca tanto allo spettacolo. Non so. Due ore, Forse tre. Credo quattro.
Le prove sono andate così così, nel senso che sono andate bene credo, ma anche quelle non mi ricordo più com'è che andavano una volta. Ricordo che non gli davo nemmeno peso "tanto lo so come si fa, figurati se mi servono le prove". Oggi non mi ricordo nemmeno più come si fanno le prove. Dovrei stare attento ai volumi? Mi sento troppo? Mi sento troppo poco? Ci sono le spie, ma io non canto più con le spie non so da quanto. Usavo gli in-ear. Gli in-ear mi hanno rammollito. Sono un viziatelo da in-ear. Sta a guardare. No, ora dimostro a me stesso che sono ancora quello tosto di una volta, che cantava nei rave sotto cassa, nelle serate d'n'b gonfio di droga o nelle dancehall in spiaggia ubriaco e fumato. Sono sempre io. Ce la facevo una volta, ce la faccio ancora. Spero.
"Pier mi puoi alzare solo un po' la voce in spia?"
"Purtroppo no, perché dalle spie esce quello che esce anche fuori e se alzo la voce a te la alzo anche al pubblico."
"Ah."
Sono fottuto.
Sono fottuto.
Sono in un mare di merda.
Già non so se mi ricordo i testi. Quanto tempo è passato dall'ultima volta? Credo fosse l'estate del 2018. Cristo è dal 2018 che non tengo un microfono in mano?! Ma com'è possibile?! Ma che sono stato criogenizzato per tutto questo tempo?!
E poi io la maggior parte delle canzoni che canterò stasera non le ho mai cantate proprio se non quando le ho registrare, due anni fa. Sono fottuto, lo sento.
Sono due settimane che le canto tutti i giorni e tutti i giorni sbaglio qualcosa. Le ho cantante anche un paio d'ore fa, in camera. Stavolta mi sono anche mosso un po' per vedere se mi reggeva anche il fiato mentre mi muovevo. Risultato? Sono in un mare di merda. Avrei dovuto farmela qualche corsetta. Non sono più il ghepardo di una volta. Fottuto divano. Fottuto lockdown. Fottuto io più che altro.
E poi sono un po' preoccupato per i testi. Perché questo non è il mio pubblico. A proposito:
"Ste ma che tipo di pubblico c'è stasera?"
"Vario."
"Ah."
Che cazzo vuol dire vario? Sicuro che al primo "troia" che dico mi arriva una shitstorm di proporzioni bibliche. Però con Gio abbiamo rivisto la scaletta. Credo che così qualche speranza di salvarmi ce l'ho. Iniziare con Ballo era decisamente troppo hardcore. La mia idea era entrare a gamba tesa, ma non sapevo che prima di me ci sarebbe stato uno spettacolo di burlesque. Entrare in scena dopo due ore di burlesque con un "Tra te e la tua amica non so chi è più troia. Girate in due tu succhi lei ingoia." a un non so che di terroristico. Io non faccio musica per questo. Meglio entrare con Il mago. Così mi scambiano per un bravo ragazzo.
Quanto manca?
Un'ora.
Diciamo un'ora.
Bello il burlesque, non l'avevo mai visto.
Sono agitato? Non capisco se sono agitato o meno. Sta a guardare che cinque minuti prima di salire sul palco mi viene il cagotto. Sicuro. Matematico.
Però ho voglia di salire sul palco. Sì, mi sa che ho voglia. Vorrei salire ora. Però ora sul palco c'è Gonzalo completamente nudo con palle e pisello in un sacchetto tempestato di paillettes. Forse aspetto a salire.
Ma non manca molto.
Sento che da un momento all'altro inizio ad agitarmi. Che tra l'altro avrei anche ragione a farlo. Mi agitavo prima quando ero in tour da tre anni, provavo in continuazione le mie canzoni, cantavo con gli in-ear, avevo un...microfono radio! Cazzo non hanno il microfono radio! Glielo avevo anche chiesto! È l'unica cosa che avevo chiesto. Non canto con il microfono a filo dal 2013. Sicuro che con quel filo mi lego per le caviglie come un agnellino. Sicuro. Una volta l'ho strappato con i piedi mentre saltavo sul palco. Che giovane. Che energia. Ok devo ricordarmi di muovermi poco per due motivi: il fiato e il cavo. Ok. Ma se non mi muovo che cazzo faccio? Magari canto.
"Mudimbi!"
Che è?! Ah devo salire. Cazzo, mi sono scordato di agitarmi. Merda. Partiamo male.
Ecco il microfono col cavo. Che bello, mi ci posso impiccare. Ora dico qualcosa di simpatico.
Fatto.
Vabbè cantiamo.
Il mago la so abbastanza dai. Sarà che l'ho cantata sul peggiore, nel senso di ansia, dei palchi. Direi che su questa sono a prova di bomba. Dai sto andando bene, anche il fiato regge. Si alla fine ho fatto bene a cambiare la scaletta. Ballo è complicata anche a livello di fiato, oltre al fatto che non l'ho mai cantata prima in pubblico. Il mago è il migliore dei rodaggi. Ah ok, questo è il buco strumentale dopo il secondo ritornello. Faccio il balletto. Mi sento un coglione. Madonna mi sembro un ciocco di legno. Che schifo. Mi dispiace che sta gente abbia pagato per vedere sta roba. Vabbè. Devo cantare lo special adesso. Comunque dai, è quasi finita. Intendo questa canzone. Alla fine la prima ce la siamo quasi tolta.
"...il mago, c'est moi!"
Finita.
Mo che cazzo dico?
Improvviso.
Meglio se improvviso che quando mi preparo le cose sembro ancora più legnoso di quanto già non mi senta.
Comunque gli devo far capire che le cose che dico non vanno prese alla lettera. Per forza, glielo devo far capire, che sennò entro domani finisco a testa in giù su una croce. Simpatia. La butto sulla simpatia e sul non prendermi troppo sul serio che io sto qua a cantare canzoni mica a fare un comizio.
Simpatia...simpatia...
Chissà se gli sto rimanendo simpatico? Secondo me invece gli sto andando più sul cazzo che altro. Fammi cantare va.
"Muoviti muoviti come se nessuno qui guardasse te."
Cazzo questa è tosta. Parte in extra-beat. E io non so manco se mi basta la saliva che c'ho in bocca. Alla fine de Il mago mi si stava attaccando il labbro superiore alla gengiva tanto mi si era seccata la bocca dall'agitazione. Devo ricordarmi di bere.
Oh ce l'ho fatta. Ho fatto l'extra-beat. E non è stato manco na merda dopotutto. Dai che un po' ho capito come regolarmi con queste spie. Però mi sento sempre un ciocco di legno. Ma com'è che facevo prima? Mi ricordo che ero così agile, così sciolto. Bò.
È già finita?
Cazzo.
Quindi adesso Ballo.
Faccio una premessa? Non la faccio? La faccio breve che le premesse mi stanno sempre sul cazzo, sembra che ti stai a giustificà quando nessuno t'ha ancora detto niente. E che c'hai la coda di paglia?
Ok vado. La canto.
"..........................troia..........................."
Nessuna m'ha tirato una scarpa.
Forse non l'hanno sentito.
Effettivamente l'ho detto veloce.
Vabbè mejo così.
"......ma non è colpa mia se sei una vacca quella non è una vulva è una baracca..."
Aridaje.
Ma che c'avevo quando ho scritto sta canzone? Perché io lo so il significato che sta dietro alle parole che uso, ma davanti a un pubblico che non conosco, dopo quasi tre anni, un po' di ansia che all'improvviso parta un plotone della morte per asfaltarmi mi viene.
".......mi avvicino alla vecchia puttana..."
Ho finito!
Basta. Ce la siamo tolta dal cazzo.
Madonna.
Però sono vivo. Senza segni di percosse. E la gente? La gente era presa bene. Non li vedo tutti perché c'ho i fari puntati al centro delle pupille che anche se mi muovo mi seguono, ma ho percepito della presa a bene.
Dai.
Dove sono quei due ragazzi che mi sono venuti a salutare prima? Mi sa che mi avevano detto dove si sarebbero seduti ma forse l'ho dimenticato. Vabbè, meglio quello che i testi delle canzoni. Comunque mi ha fatto troppo piacere vedere che almeno due stronzi si ricordano di me e si sono fatti la sbatta di venirmi a vedere stasera. Chissà se l'hanno capito che ero veramente felice e anche un po' imbarazzato? Magari avranno pensato che recitassi, il finto cordiale. Sono contento che almeno loro due siano venuti per me stasera.
"Supercalifrigida!"
Questa me la canto davvero da Dio. Bé la canto da quando avevo diciott'anni, se non canto bene questa non canto bene niente. Il fiato c'è. Non mi devo nemmeno muovere troppo, perché questa mi piace cantarla stando abbastanza sul posto. Granitico. La canto da paura. Quanto gli voglio bene a questa canzone. È stata la mia croce e la mia fortuna. Al mio funerale suonate questa per favore. Ma poi, posso dirlo? La canto molto meglio adesso che quando l'ho registrata. Senti che voce che ho adesso. Riesco a tenere un timbro molto più basso, senti come vibra. Quando l'ho registrata c'avevo na voce di uno a cui non sono ancora scese le palle. Forse la devo ri-registrare va.
"...ma siccome tutte le cose belle finisco, siamo già arrivati all'ultima canzone."
Ammazza, già è l'ultima.
Qua mi devo impegnare. El Matador è complicata. Devo fa un sacco di voci diverse. Non so se me le ricorde tutte. Vabbè mo qualcosa m'invento. Oh, comunque alla fine sbaglio sbaglio, mica ho sbagliato così tanto. Sì giusto 2 parole mangiate, ma tanto la gente mica sta a sentì a me, figurati.
Ok vado.
"Sono il più amato dai poveri. Apro ricoveri. Regalo vestiti Coveri."
Dinamicità fratello, dinamicità. Qua ti devi muovere. Ma non mi ricordo come si fa cazzo. Quando torno a casa mi guardo due tutorial di danza.
Aspetta, qui mi ero preparato un passo.
Eccolo.
No.
Non lo sto facendo come me l'ero preparato.
Vaffanculo Michel.
Ok, tra un po' c'è un altro momento identico. Ci posso riprovare.
Eccolo.
Vai.
Lo sto a fa uguale a prima porca di una troia puttana.
Vabbè a casa me lo provo.
Tanto loro non lo sanno che volevo fare un'altra cosa, quindi tranquillo.
Finito.
Non ci sto a capì un cazzo.
Ma com'è andata?
Già che non ho sentito un vaffanculo per me è stato un successo.
"Bis!"
Che ha detto?
"Bis!"
Ma sai che ti dico? Ma chi cazzo se ne frega, stasera vale tutto. So arrivato vivo fino a qua. Famo il primo bis della mia vita.
Supercalifrigida.
Che bellezza. Non avevo mai fatto un bis. È una bella sensazione. È bello vedere che la gente non vuole farti scendere dal palco. Forse non ho fatto così schifo come penso. Che poi non penso di aver fatto schifo. Sicuramente sono stato sottotono per i miei standard. Ma è pure passato del tempo. E c'ho pure n'età.
"Grazie!"
E adesso che succede?
Devo scendere dal palco, ok. Ma dopo?
Mi spaventa questa parte.
Scendere dal palco è sempre un momento decisivo. Più che salirci. Parlo per me almeno.
Scendo pieno d'adrenalina. Pieno di entusiasmo. Pieno di speranza.
Speranza in cosa? In qualcuno che mi dica "Cazzo sei stato bravissimo! Hai spaccato!". Perché io sono il primo a dire che dei complimenti non me ne frega niente, ma solo finché me li fanno.
Comunque ora vedremo.
Spero che vado bene.
Spero davvero che vada bene.
Sono agitato? Forse.
Sì, credo di sì.
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DIFFERENT - DIVERSE
lasognatrice1997/Wattpad
Capitolo 1 - Jennifer
....
Trenta minuti prima dell'inizio dell'intervallo, dopo aver avuto il permesso dalla professoressa di matematica di uscire, mi avvio in bagno.
Subito dopo aver finito, esco, e proprio quando mi sto recando in classe, all'improvviso, qualcuno mi afferra da dietro, e mi tappa la bocca con la mano.
Mi ritrovo all'interno di un rispostiglio, che non è né troppo grande e né troppo piccolo.
Mi giro verso la persona che mi ha afferrato con violenza, e quando vedo chi è, gli dó uno schiaffo.
È il nuovo bidello della scuola, e si chiama Vess. È un padre di cinquantacinque anni con un figlio di cinque anni, ed è single come me. È divorziato, e suo figlio lo può vedere solo nel fine settimana.
Quando l'ho conosciuto la prima volta, non è stato lui ad adocchiare me, ma sono stata io ad adocchiare lui.
Vess è rimasto tanto ammirato dalla mia bellezza che quando gli ho chiesto di fare sesso più di una volta, egli ha accettato subito, comprese le volte successive.
-"Era proprio necessario?!"- esclamo -"Mi hai fatto prendere un colpo, cazzo!!"-
-"Scusami Jennifer."- risponde -"È solo che non ho resistito. Sei così eccitante... sei da assaporare tutta... sei giovane, fresca, e piena di vita. Io, invece, sono vecchio, anche se ne dimostro dieci anni in meno."-
Vess, pur tanto attratto da me, è ancora innamorato con la sua ex-moglie, la madre di suo figlio, e ne sono sicura al cento per cento.
Da una parte lo capisco, ma quando noi due puntiamo sul lasciarci andare sessualmente, Vess dimentica ogni cosa quando mi scopa.
-"Non vedi l'ora di vedermi tutta nuda, vero?"- chiedo.
Vess fa un sorriso malizioso e chiude la porta a chiave, per fare in modo che nessuno possa entrare, poi si volta verso di me e dice:
-"Sì, assolutamente."-
Vess è un uomo robusto, alto 1 metro 84, labbra sottili, pelle di colore rosa come la mia, e dei fantastici occhi di colore blu chiaro.
Si avvicina, e una volta di fronte a me, le mie braccia vanno intorno al suo collo, mentre le sue mani scivolano verso il basso per toccarmi il sedere.
-"Il mio cazzo non vede l'ora di entrare dentro la tua bocca e dentro la tua figa."- commenta.
-"E la mia figa non vede l'ora di essere leccata e scopata da te."- rispondo.
Vess mi tira sú, mentre io avvinghio le gambe intorno ai suoi fianchi.
Posso sentire l'erezione del suo pene e la mia intimità pulsare dall'eccitazione.
Poso le labbra sulle sue, e infilo la lingua all'interno della sua bocca per roteare assieme alla sua (lingua).
Ci baciamo alla francese, e ci slinguazziamo a più non posso, poi, Vess mi mette su un tavolo (che si trova all'interno del ripostiglio).
Dalla bocca, Vess scende baciandomi il collo, e facendomi provare un forte solletico mescolato con il piacere.
Chiudo gli occhi per un attimo, lasciandomi andare completamente, e cominciando a rilassare il mio corpo che prima era un pochino in tensione.
-"Ooooh... Vess... mi piace sentire la tua bocca su di me..."-
Lui è davvero bravo anche per poco quando si tratta di far godere le donne. Se ne intende veramente. E con la lingua è un mito.
-"Mia cara Jennifer... io so come si fa a far godere dal piacere le femmine che amano il sesso come te."- dice, e poi riprende a baciarmi il collo.
Lo ammetto. Il sesso a me piace un casino. Mi piace essere scopata sia da davanti che da dietro. Mi piace quando i maschi mi leccano la figa. Mi piace quando i maschi mi leccano il culo. Mi piace quando i maschi mi baciano, mi succhiano e mi leccano le tette. Mi piace quando i maschi mi infilano il loro cazzo nel mio ano. Mi piace quando i maschi mi leccano i piedi e le gambe. Mi piace quando i maschi mi baciano il collo. Mi piace quando i maschi mi scopano la figa con la loro lingua. Mi piace tanto quando sbatto la mia figa sulla faccia dei maschi.
Ecco... tutte queste cose sconcie mi piacciono.
Ammetto di essere una pervertita, ma finché sono giovane, single e bellissima, ne approfitto.
So perfettamente di essere una troia e una poco di buono, però, al tempo di oggi, oltre ai maschi, anche le donne hanno diritto di fare quello che vogliono.
Vess, con tanta delicatezza, mi toglie la maglietta e il reggiseno entrambi di colore rosso.
-"Mio Dio... sei bellissima Jennifer."- dice -"Sdraiati. Penso a tutto io."-
Faccio come dice, e mi sdraio sul tavolo.
Faccio come dice, e mi sdraio sul tavolo.
Vess si avvicina, mi prende entrambi i seni con le sue mani, e comincia a succhiare come non mai.
Chiudo gli occhi, e inarco la schiena per il forte ed immenso piacere.
Gemo e godo tantissimo.
-"Aaaah... Vess... oh mio Dio..."-
-"Ti piace, vero? Ti piace sentire la mia bocca e la mia lingua sulle tue bocce, vero?"- mi chiede.
-"Tan-tantissimo."- rispondo.
Sento che sta gustando con voglia e desiderio le mie stupende tette, e non osa fermarsi.
-"Mmmm... oltre ad essere belle, sono anche buone... sono da assaporare... cavolo, mi piacciono le tue tette... mi piacciono da impazzire..."- commenta.
-"Amo quando fai il porco con me."- dico.
All'improvviso, si allontana.
Apro gli occhi, e lo guardo.
-"Che fai? Perché ti sei fermato? Mi piaceva tantissimo."-
Vess fa un sorrisetto malizioso, per poi spostare il suo sguardo fra le mie gambe.
Ora sì, che la cosa si fa interessante!
-"Questo ti piacerà ancora di più."- risponde -"Metterò la mia faccia fra le tue gambe, e assaporeró tutta la tua figa. Ti gusteró tutta quanta che implorerai di più."-
Vess mi toglie i tacchi a spillo neri, i jeans strappati, e le mutandine sexy di colore rosso.
Sono del tutto nuda. Completamente.
So che cosa vuole farmi.
Mi divarica completamente le gambe, e poi apre la bocca, si avvicina alla mia intimità, e infila la lingua dentro di me, roteando a suo piacimento.
Mi rilasso, e chiudo gli occhi, godendo del momento.
-"La tua figa è bellissima, bagnata ed eccitata."- commenta.
Lo sento leccarmi dal basso verso l'alto con una voglia incredibile, usando tutta la sua lingua.
Mi lecca come se stesse gustando un gelato, e questo mi piace tanto.
-"Oh mio Dio Vess... la tua lingua è fantastica... continua a leccarmi... leccami... non fermarti... fammi sentire in paradiso..."-
Di conseguenza, lo sento inspirare.
-"Mmmm... che buon odore di figa... mmmm... mi piace..."-
-"Sei un porco! Un maiale, Vess! Continua a leccarmi! Oh mio Dio! Mi piace quando fai così!"- esclamo.
-"Sì... sono tale quale a un porco pervertito che non riesce a fare a meno della figa..."- commenta.
Riprende a leccarmi ancora, poi, di conseguenza, mi dà dei baci stampo premendo le labbra sulla mia intimità.
Gemo forte, molto forte, ma cerco di trattenermi un po', perché non voglio che fuori dal ripostiglio ci senta qualcuno.
Apro gli occhi, e guardo Vess.
Vedo che mi sta leccando con tanta voglia.
-"Ti piace leccare la figa, vero?"- chiedo.
-"Sì, mi piace molto, soprattutto quando si tratta di far godere le donne mentre le assaporo."- risponde.
All'improvviso, struscia la sua faccia sulla mia figa e non riesco a trattenere i miei gemiti.
-"Oooh... Vess... aaaah... Dio mio... ancora... continua... fammi godere come una troia... cosiiii... ti prego..."-
Il piacere si è raddoppiato, e posso sentire la mia intimità scaldarsi sempre di più.
Dopo avermi assaporata per alcuni minuti intensi ed eccitanti, Vess mi dà un ultimo bacio sulla mia intimità.
-"Bella e buona."- dice.
-"Ora mettiti a gattoni sul tavolo e mostrami il tuo culo sexy. Voglio leccarlo e morderlo tutto."- aggiunge.
Obbedisco e faccio quello che mi ha detto.
Mi sculaccia leggermente, facendomi sussultare, e poi lo sento immergersi fra le mie chiappe leccando e baciando mentre muove velocemente la testa a destra e a sinistra.
Gemo a più non posso anche se cerco di resistere, però come si fa a non gemere dal piacere?
Di conseguenza, sento la sua lingua leccarmi il sedere, chiudo gli occhi, poi i suoi denti mi mordicchiano le chiappe.
Mi sculaccia di nuovo.
-"Mmmm... che bel culo che hai, Jennifer!"-
Mi sculaccia ancora e mi lecca di nuovo.
-"Vess... voglio che mi scopi... adesso in questo momento..."- dico.
Qualche secondo dopo, riesco a sentire qualcosa entrare dentro di me.
È il suo cazzo, ed è parecchio indurito.
Si muove dentro di me, piano piano, e subito dopo aumenta la velocità.
Il piacere si fa sentire sempre di più, e io non capisco più niente.
È meraviglioso e stupefacente, e inaspettatamente, l'orgasmo arriva.
Poco dopo, mi metto in ginocchio, e pratico il sesso orale a Vess.
Gli lecco la punta del suo pene, e poi glielo succhio con calma, fino ad aumentare la velocità, e sentire il liquido caldo e salato che schizza nella all'interno della mia bocca.
A Vess piace da impazzire questa cosa, ma gode ancora di più quando decido di succhiargli le palle con tanta foga.
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Eravamo lì, seduti sulle scale della fontana, il nostro quartier generale, tutti e sei immersi nel brodo primordiale dei propri pensieri. Che, poi, in quel preciso momento, era lo stesso brodo per tutti. Erano ben quattro giorni che il Maremmano non si faceva vivo. Ed era ben strano, da quando erano diventati amici, non era mai successo. Ma ci poteva stare. Abitava in una fattoria, lontano dal paese e, si sa, in campagna, per chi di campagna vive, ci sono sempre una marea di cose da fare; a prescindere dall'età. Ma io lo sapevo qual'era il vero motivo della sua assenza. Lo sapevo perché, quella mattina stessa, avevo sentito il mio vecchio che diceva a mia madre della punizione. A dirla tutta, quando, non visto dai miei, ascoltai la parola "punizione", quasi mi cagai addosso, pensando che stessero parlando di me. Certo, ero sicuro di non aver fatto nulla di male, ultimamente, ma valli a capire i genitori. Certe volte sembrava quasi che la loro sola missione nella vita fosse quella di punire i figli. Tesi le orecchie e mi resi conto che il Pietro in questione non ero io, ma il Maremmano. E che il padre ci era andato giù pesante: lo avrebbe fatto lavorare nei campi per tutta l'estate. Io mi lamentavo del mio, ma, in quella occasione, dovetti ammettere che in giro c'era di peggio; sia come padri che come punizioni. Uscii di corsa e andai a chiamare i miei amici per metterli al corrente della terribile notizia. E, visto che ormai ero in ballo, e visto che non lo avevo ancora fatto, pure perché non è che avessi fatto una gran bella figura, avrei raccontato anche della visita notturna a casa del Maremmano. Aspettai un po' prima di iniziare il racconto. Dovevo cercare bene le parole, ma alla fine feci quel che dovevo. Tre volte di seguito dovetti raccontare le stesse cose, affinché tutti capissero. Quasi tutti, perché dopo qualche attimo di naturale silenzio, Schizzo disse: "Senti, Pietro, perché non ci racconti come è andata l'altra sera, a casa dell'altro Pietro?" Fu un movimento unico, dalla sincronia perfetta, quello che ci fece voltare verso di lui. tutti con la stessa espressione di stupore e incredulità stampata in faccia. Fu il Tasso il primo a reagire: "Certo, Schizzo, per uno che ti guarda distrattamente da lontano, devi sembrare un mezzo deficiente. Ma, se per caso, apri bocca, anche quello capisce di essersi sbagliato. Perché, in verità, tu sei tutto deficiente! Ma che cazzo vai dicendo? Sono tre volte che ripete la stessa storia e ancora non ti è bastato? Ma che tieni in quella tua zuccaccia? Segatura? Merda di cane? Su, diccelo, sono curioso!" "E' vero, Schizzo," Aggiunsi, " ma dove sei stato fino ad ora? Eppure sembravi seduto proprio qui, vicino a noi. Sembra sempre che tu sia appena emerso dal pozzo nero di chissà quali pensieri." Schizzo, senza dar peso alle offese, guardò altrove e rispose: "E' che mi piace! Soprattutto quando il fratello di Pietro blocca il braccio del padre che lo voleva picchiare di nuovo. Dio bono, sono sicuro che glielo avrebbe spezzato come un rametto secco se avesse continuato!" Finalmente avevamo capito. Tutti. E ci fece pena. Povero Schizzo, quel lurido verme del padre lo massacrava di botte, per ogni minima cazzata lui facesse e dicesse. E non c'era mai nessuno a salvarlo. "Mi sta simpatico quel gigante." Proseguì Schizzo, dritto per la sua strada, "Deve essere forte come un toro. Come dieci tori! Forte come Sansone. Anche lui, da solo, avrebbe fatto il culo a tutti quei filibustieri del cazzo!" "Filibustieri?" Chiedemmo in coro. "Filibustieri, certo. Ve lo ricordate o no il film che abbiamo visto quest'inverno al cinema dell'oratorio? Alla fine, quando Sansone, che ne aveva le palle piene, disse: muoia Sansone con tutti i filibustieri!" "I Filistei!" dicemmo di nuovo in coro. Anche se nessuno di noi aveva la più pallida idea di chi, o cosa, fossero 'sti Filistei. Schizzo ci fissò a bocca aperta, fece una smorfia che, probabilmente, secondo lui, avrebbe dovuto essere un sorriso; almeno nelle intenzioni, e disse:" Ma che vi ha preso oggi a tutti quanti? Vi mettete a fare il coro come in chiesa? Filistei o Filibustieri, che cazzo volete che me ne freghi? Erano i Filistei? Bene, Sansone gliele ha suonate per le feste! Ma se c'erano i Filibustieri, le avrebbe suonate anche a loro, senza starci a pensar su. Mica c'è tanto da scherzare con Sansone!" Il discorso filava, non c'erano santi. Sansone era Sansone, mica un cazzone qualunque. "Adesso basta con le stronzate, Schizzo!" Troncò il discorso il Tasso, alzandosi in piedi, "Dobbiamo aiutare il Maremmano! E dobbiamo farlo subito. Lui si è messo nei guai per noi. Per salvarci il culo da quei prepotenti e per farsi restituire il tuo pallone, Pietro, ricordatelo." Eccome se me lo ricordavo, E chi se lo sarebbe scordato più. Ancora mi pesava l'averlo lasciato da solo. Il Tasso aveva ragione. Dovevamo aiutarlo, era nostro amico ed eravamo in debito con lui. Il problema era: come? Cosa potevamo fare per aiutarlo? Certo, non si trattava di un dettaglio trascurabile. Tonino sembrò leggermi nel pensiero e diede voce ai miei dubbi muti. "Hai ragione, Tasso, ma come possiamo fare?" "A questo non ci ho ancora pensato." "Non sarà facile." "Lo so io come." Disse timidamente Sergetto. Gli era uscito appena un filo di voce, ma, nella circostanza, somigliò ad un urlo. Sergetto era uno che aveva sempre paura di tutto, che non prendeva mai iniziative, che preferiva seguire a ruota. Il fatto che volesse esprimere una sua idea era una vera novità, ovvio che la nostra attenzione fu catturata all'istante. "Si, insomma, " Proseguì, " Lui ci ha difesi, lo sappiamo tutti che, altrimenti, le avremmo buscate di santa ragione. Invece è toccato a lui solo buscarle. Dal padre. E si è beccato la punizione per colpa nostra. Noi adesso andiamo dal padre e gli facciamo capire bene come sono andate le cose. E se è proprio duro di comprendonio, se insiste a non voler capire, che punisse pure noi! Perché aiuteremo il Maremmano fino a quando non saranno finiti tutti i lavori. E partiamo subito, non aspettiamo altri cazzo di giorni. Andiamo a prendere le biciclette e partiamo. Subito!" Ci aveva colti di sorpresa. Aveva fatto un discorso da grande. Afferrai con tutte due le mani la faccia arrossata di Sergetto e gli schiacciai un bel bacio sulla fronte. "Sei un genio, amico mio!" Gli dissi. Lui mi spinse via con foga, si pulì la fronte col dorso della mano e: "Ma che cazzo fai, Pietro? Mica sarai diventato frocio?" Disse, con un disappunto formale. "Da oggi in poi tu sarai il mio amore!" Dissi ridendo e:" Su, di corsa, si va a prendere le biciclette e si va. Ci ritroviamo qui il prima possibile." Aggiunsi.
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sono stanca ma questo ritmo lo dovrò sostenere fino al trenta maggio perché il sistema scolastico italiano fa schifo ed i professori non sanno organizzarsi, mi fate pena che nemmeno siete in grado di dialogare tra di voi e ci va di mezzo la mia salute mentale. io all'uni non ci vado, non ho intenzione di stare male ma chi la vuole una vita così? io desidero stare bene sono stanca e domattina vorrei dormire ma devo studiare ed un pochetto mi viene da piangere non ho seriamente più voglia di andare a scuola e vedere le vostre facce dialogare e parlare di cose che francamente non mi interessano non voglio essere ipocrita perché sicuramente anch'io sbaglio talvolta ma veramente spesso vi comportate male senza pensare minimamente come potrebbe reagire l'altro ma poi siete pesanti "naturopatia è la scienza dei ciarlatani" ma chi sei, ma cosa vuoi sei irrispettoso mi avete rotto le palle finita scuola spengo il telefono e non voglio più sentire nessuno fortunatamente quest'estate mi spaccherò il culo al lavoro così ho nemmeno scuse da inventarmi per uscire con voi o il mio ragazzo inesistente si sono arrabbiata sono una bambina? chissenefrega i problemi non si risolvono avendo semplicemente un fidanzato? chissenefrega sono diciotto anni che non sfioro un ragazzo nemmeno per sbaglio e dio cane penso di meritarlo perché non sono sta bellezza ma mi considero una ragazza con valori e bla bla bla quindi porca vacca ma perché io no? in giro c'è gente messa molto peggio di me ed è fidanzata quindi dove sono le telecamere? il triplo arrabbiata perché mi sto facendo mille pippe mentali su D. e probabilmente questo a malapena si ricorda chi sono ed in questo momento sono arrabbiata con L. perché se non è vero non mi dici cazzate del genere poi mi sono rotta il cazzo di paragonarmi con gli altri veramente ho la testa pesante a causa di tutti questi pensieri tossici da morire ed io che mi illudo che con l'estate tutto si risolva ma spoiler : questo paragonarsi agli altri non si risolve semplicemente non avendo contatti con gli altri 'ccidenti sono ingrassata nuovamente e per tutto oggi ho fatto finta di niente quando in realtà mi odio perché ho fatto una fatica nera a perdere dodici chili con la dieta es esercizio fisico e li ho ripresi in gran parte quindi adesso mi devo nuovamente fare il culo perché non oso uscire di casa, mi siedo e sento l'elastico contro la pancia e che o d i o e invece le altre guarda che gambe guarda che viso e che pelle loro si che sembra che abbiano diciotto anni io mi sento ancora una bambina mi sento sola e stasera ad essere forte non riesco vorrei un ragazzo a cui raccontare ste cose la mia giornata con cui uscire con cui guardare film e ridere passeggiare mano nella mano stasera dormi da me? sei bella mi sei mancata ti ho pensata cosa ne pensi? ti voglio bene
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Veleno I
Parlano di noi
Gridano per noi
Muoiono con noi
Così amano descriversi
Opportunamente altruisti
Opportunamente avversi
Figli di una morale illogica
Figli della chiesa degli incensi
Della discriminazione dei viventi
Delle mani pulite, dei reagenti
sui piangenti
Corpi cadenti
Su complici silenzi tombali
Predicatori intransigenti
Su piaceri carnali
Divampa il fuoco
Si alzano le fiamme
Scatta la scintilla
Sangue alle vene
Carne alle iene
Ed é pura debolezza
Il modo in cui si sacrificano
Per convinzioni traballanti
Spesso dettate dall'egoismo
Fondate su convinzioni stagnanti
Visioni di parte, egocentrismo
In un mondo fatto di individualismo
Come puoi dire di avere ragione?
Cosa ti spinge ad odiare per un pregiudizio?
Essere nato in una certa condizione costituisce la mia cagione?
Essere stato "cresciuto" da una istituzione che odi mi rende l'anticristo?
Bevo veleno diluito, ho questo vizio
Mi diverto ad aspettare un nuovo illuminismo
Siamo in un nuovo medioevo, il cielo è grigio
il tuo Dio punisce i servi del "comunismo"
Il mio Dio guarda perversamente il nostro distacco al bivio
E tu
Tu dove eri?
Quando non ti importava del prossimo
Quando alzavi le spalle se qualcuno falliva
Quando ti toccavi le palle se qualcuno moriva
Dove eri tu quando pensavi alla tua vita
Quando la tua famiglia doveva essere l'unica in vista
Quando entravi nella tua chiesa solo per fare presenza
Credendo che il tuo Dio non colga la tua vera essenza
Dove eri tu quando oziavi sulla sedia lavorando
Andando avanti per osmosi
Giocando con i soliti espedienti per far soldi
Dove sei tu adesso?
Adesso che cerchi di essere ciò che non sei mai stato?
Unioni
Ribellioni di singolo interesse
Unioni per un desiderio di normalità inesistente
L'incubo si é avverato
Siamo l'uno contro l'altro
L'umanità si nasconde dietro la luna nera dell'istinto
L'uomo non parla più, ruggisce
Ruggisce come tigre in gabbia
Rivuole quello che non ha mai avuto
Al sistema riversa la tua rabbia
Nulla è dovuto
Nessun contributo
Re del lavoro all'oscuro
Nullatenente con la villa
Stupri "giustificati"
Silenzio complice
Tutto quello che conta è un pollice
Per avere consensi sociali
Preferisco essere tra gli "asociali"
Che per il nastro esser forbice
Vortice
Strazianti lamenti
Ogni giorno per ore
"Questa è una dittatura"
Esce dalle labbra dei figli della libertà
Quelli che cercano l'hotspot
Per scrivere su facebook cazzate
Ignari di come funzioni
Credono di fare jackpot
Di essere al sicuro, safespot
Passcode, barcode
Ma poi forniscono i dati loro
Tra mille ilazioni
Ignari di tutto, i dati sono sul mercato
Proprio quello che credono libertà è in realtà controllo
Ed è più subdolo di quanto pensi
È facile condannare chi obbliga
È difficile giudicare l'invisibile
Ma i dubbi vengono riversati solo su chi obbliga
Mai su chi sta in silenzio
Dopotutto perché intervenire?
Sarebbe bastato poco
Si trattava soltanto di rinunciare tutti a qualcosa
Per tutti
Si trattava solo di smettere di vedere solo mezze verità
Ed iniziare ad analizzare realmente la situazione
Di andare per una volta
Oltre quello che qualcuno dichiara
Smettere di credere a ciò che conviene
Bastava credere per una volta in se stessi
Ma siamo prima animali poi umani
Dante si è sbagliato
Fatti fummo per vivere come bruti
Fatti fummo per vivere come bruti
#amore#amicizia#poesia#citazioni#compagnia#dolore#frasi#frasi belle#musica#distanza#aforismi#testo canzone#rap italiano#illusioni#indifferenza#libri#letteratura#lockdown#testi#fumo e cenere#vendetta#brani#bestia#pensieri notturni#noia#scrivere#storie#opere#universo#scrittura
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Non hai capito il nocciolo della questione. Certo che può allearsi, ma quello di fedez è lo stesso comportamento dei cosiddetti White Saviours, che con la scusa di appoggiare il movimento Black Lives Matter finiscono per scavalcare le stesse persone nere e a far sì che siano i bianchi, ancora una volta, sempre un passo avanti a loro, a far parlare di sé. 'Alleato' vuol dire un passo indietro, o al massimo, 'accanto' alle persone direttamente coinvolte. Non vuol dire diventare idolo delle folle.
Ovvio che abbia il diritto di dire quello che vuole, nei giusti contesti, ma dall'esprimere le sue - giustissime - opinioni, a diventare improvvisamente martire e paladino di una causa che non lo tocca neanche direttamente, non è rispettoso nei confronti di chi queste battaglie le porta avanti da anni, e che ha subito davvero censura, e ha rischiato, e ha sofferto. Lui non è nessuna di queste cose. E non mi sento affatto rappresentata da lui, io come tantissimi altri, capisci che voglio dire?
Maturazione, dici? Tutte frasi fatte, le sue, dette palesemente per convenienza, o per moda. Sai chi sono le persone veramente coraggiose? Quelle che oggi come in tempi non sospetti prima di potersi baciare o stringere la mano con il proprio partner dello stesso sesso devono guardarsi intorno dieci volte, perché corrono il rischio reale di essere aggrediti. Non uno che si sente un illuminato per il semplice fatto d'aver ribadito delle assolute ovvietà (tipo far giocare un bimbo con una bambola).
E che concezione hai tu dei leoni da tastiera? Credevo che fossero quelli che insultassero chiunque a vanvera indistintamente, non chi osa sbattere in faccia l'altro lato dei fatti, che la massa non riesce a distinguere perché ha i prosciutti sugli occhi. Risultato? ecco, proprio quello a cui ambiva fedez: lui al centro dell'attenzione, martire poverello, e io - persona gay, invisibile - liquidata così e definita una semplice leone da tastiera. Bravissimi tutti, complimenti!
Quando dici 'volete rompere i coglioni e basta', sappi che stai offendendo i tuoi compagni della community LGBT, di cui tu stessa hai ammesso di far parte. Sarà che sei una newcomer ma, boh, dalle mie parti le persone LGBT si sostengono a vicenda, non vengono definiti rompicoglioni, sai? Cosa credi, che io sia veramente l'unica scema a vedere il marcio nel caso Fedez, o forse che c'è un motivo più che valido se siamo in tantissimi (e per fortuna direi)? 😂
Ma poi vorrei capire: la mia faccia non la vedrai mica mai, quindi se negli ask che ti arrivano c'è scritto che il mittente è Anonimo anziché pincopallino93, ti cambia veramente qualcosa? O ne fai una mezza scusa per rendere meno valide le mie ragioni? Il tuo blog è impostato per ricevere domande in anonimo, quindi perché non dovrei usufruirne? Ti sto parlando sì animatamente, ma pur sempre civilmente, a differenza dei leoni da tastiera senza cervello a cui ti riferisci.
Concludo ponendomi una legittima domanda che rivolgo anche a te se vorrai darci la tua opinione: quindi la morale della favola è che, siccome io sono e sarò per sempre povera e invisibile, in futuro dovrò persino ringraziare Fedez per essersi esposto per far approvare il DDL Zan? ... Oddio che cieca sono stata, ma grazie fedez, paladino della giustizia sociale, che hai dato voce a me a cui non verrà mai dato diritto di parlare perché non sono una influencer. Ti sono debitore a vita 😂😂😂
----------------------------------------------------------Hai scritto un sacco di cose quindi andrò per punti per evitare di dimenticare qualcosa.
1) Nessuno dice che bisogna fare diventare Fedez l'idolo delle folle. Idolatrare una persona è sbagliato in qualsiasi caso, per quanto mi riguarda. Ma questo non è un problema di Fedez, è un problema di chi lo pone su un piedistallo. A me non risulta di averlo farlo.
Ho semplicemente detto di essere d'accordo con lui e di aver apprezzato molto il suo intervento, cosa di cui secondo me l'Italia aveva bisogno perché lui, in quanto influencer, ha sicuramente più probabilità di farsi ascoltare. Questo non significa farlo diventare un idolo, ma anche se fosse sicuramente il problema non sarebbe di Fedez ma di chi lo idolatra, quindi esattamente perché te la prendi con lui quando invece dovresti prendertela con chi lo tratta come un dio sceso in terra?
Poi che non ti senti rappresentata da lui va benissimo, ma da qua a dire che non ha il diritto di dire certe cose (perché questo hai detto negli ask precedenti) c'è un po' di differenza.
2) Maturazione, sì. Non si tratta di frasi fatte. Poi se tu vuoi credere che siano cose dette per moda, problemi tuoi. Capisci che però c'è un problema di fondo nel tuo modo di ragionare?
Se tu pensi che Fedez - in questo caso - abbia detto determinate cose per moda e non perché le pensa davvero stai in un certo senso sminuendo dei diritti che in teoria per te dovrebbero essere importanti, se addirittura arrivi a pensare che la gente ne parli per moda e non perché ci crede sul serio.
E, tra le altre cose, perché mi fai la morale sull'essere coraggiosi? Non ho mai detto che Fedez è stato coraggioso a fare quell'intervento. Ho semplicemente detto che lui, a differenza di una persona comune, poteva permettersi di farlo perché prima di tutto sarebbe stato ascoltato molto di più e soprattutto perché se qualcuno lo trascina in tribunale può permettersi di pagare le spese legali. Non ho mai parlato di coraggio, ho parlato semplicemente del potersi permettere di fare un discorso del genere in diretta nazionale.
3) La mia concezione dei leoni da tastiera è più o meno quella che hai detto tu: persone che, attraverso uno schermo, insultano gli altri sentendosi grandi e potenti solo perché hanno uno schermo che li protegge. E tu esattamente cosa hai fatto prima? Hai definito Fedez rivoltante, Chiara Ferragni un'ochetta (se non erro)... Questo non è insultare? Senza motivo poi, perché bastava dire che non ti era piaciuto il suo intervento e spiegare perché senza cadere nella banalità di insultare le persone solo perché non ti piacciono.
E non giocarti la carta del vittimismo con la frase: "lui al centro dell'attenzione e io liquidata e definita leone da tastiera", perché obiettivamente è la verità. Ovvio che lui sta al centro dell'attenzione, stiamo parlando di un influencer! E tu non è che sei invisibile perché sei gay, ma lo sei perché sei una persona comune! E sì, ti ho definita leone da tastiera perché è ciò che penso delle persone che insultano senza motivo gli altri.
Anche perché hai ammesso che il problema non era tanto il discorso di Fedez quanto il fatto che fosse stato idolatrato dalla massa... E hai ragione su questo, ma allora prenditela con la massa!
4) Non ti azzardare a dire che non posso dire alla gente di non rompere i coglioni perché devo sostenere la comunità. Io le persone della comunità LGBT+ le sostengo, lo facevo anche prima di rendermi conto di farne parte, ma sostenere non significa lasciar passare tutto.
Se un determinato atteggiamento mi rompe le palle e mi fa perdere le staffe, a me non frega nulla che si tratti di una persona gay, bi, pan, etero, o qualsiasi altro orientamento, non frega nulla che faccia parte della comunità o meno. Sostenere le persone della comunità non vuole giustificare ogni cosa perché si tratta comunque di esseri umani e come tali sbagliano e come tali possono dire e fare cose con cui non mi trovo d'accordo, come quelle dette da te. E se non sono d'accordo lo dico, anche con modi bruschi perché è il mio carattere. Non è che solo perché siamo parte della stessa comunità allora devo stare zitta e farmi andare bene tutto perché devo sostenerti.
E il fatto che io sia una newcomer non cambia le cose. Però grazie per aver rimarcato il fatto che io in questa situazione ci sia dentro da meno tempo di te, da sola non ci sarei mai arrivata!
5) Premetto che il mio blog non è impostato per ricevere domande in anonimo. È impostato per ricevere domande, punto. Purtroppo se tolgo l'opzione impedisco l'arrivo di qualsiasi domanda, non solo le anonime.
Detto ciò, non sono le domande in anonimo in sé a turbarmi. Sono le domande in anonimo fatte in un certo modo. E ti spiego subito il perché.
Se una persona mi parla scattando come un cane a cui hanno pestato la coda, io scatto a mia volta. Sono fatta così, non dico di essere fatta bene, ma è il mio carattere. Il punto è che io, rispondendo con il mio nickname (e non solo, perché chi mi segue qui tende a seguirmi anche su altri social in cui ci metto la faccia quindi tutti sanno chi sono) mi espongo, mentre l'altra persona - in questo caso tu - resta nascosta dietro l'anonimo, che funge da scudo.
In pratica in una discussione, tu ne esci pulita perché ti sei nascosta dietro l'anonimo, mentre io sono quella brutta e cattiva che risponde male. Non che mi freghi qualcosa del passare per brutta e cattiva, ma non vedo perché sta figura me la devo fare solo io quando siamo in due.
6) Non ho mai detto che dovremo ringraziare Fedez nel caso in cui il ddl Zan venga approvato. Ho semplicemente detto che Fedez si esposto in merito a questa questione e che, per quel che ne so, è stato l'unico personaggio famoso a esporsi così tanto. O meglio, in tanti a modo loro si sono esposti, ma lui lo ha fatto più di altri per quello che ho potuto vedere.
Questo non significa doverlo ringraziare, significa semplicemente riconoscere che ha portato sotto i riflettori una questione che altrimenti forse in pochi conoscerebbero.
Molti ddl o proposte di legge arrivano agli occhi delle persone comuni tramite i social o tramite "propaganda" da parte di influencer o personaggi famosi. Può essere vista come una cosa giusta o sbagliata, non mi interessa e non sono qua per parlare di questo, ma è quello che succede. Ed è un dato di fatto che molte persone si siano informate sul ddl Zan perché Fedez ne ha parlato. E qua si torna al punto di partenza: Fedez ha una voce più "grossa" di quella che posso avere io o di quella che puoi avere tu, per il semplice fatto che è un personaggio pubblico seguito da tantissime persone.
Quindi nessuno dice che in futuro bisognerà ringraziarlo, ma riconosciamo che almeno in parte è stato lui a portare l'attenzione - soprattutto delle persone che non sono toccate direttamente dal ddl Zan - su questo argomento.
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VALENTYN / ШКІРА88 “BROS BEFORE HOS”.
Noi siamo gli ex ragazzi della brutta via.
Nati nei bassi fondi.
Quelli nel quartiere dei relitti, seduti al muretto a fumare erba.
Titolati “bastardi senza futuro”, comunissima “feccia”.
Noi venivamo chiamati in tanti modi a Kiev: “delinquenti, criminali, teste rasate, cani bagnati, ratti” – ma sempre noi, da sei anni a questa parte, siamo rispettati soltanto come “SKIN88”.
Sordi alle nostre grida d’agonia, per lungo tempo c’hanno lanciato merda addosso dal piedistallo.
Non bastava già la vita ad essere dura, ad averci tradito [...] a incattivirci fu l’impotenza dinnanzi alla burrasca degli eventi.
Senza soldi, senza speranza, privati della dignità e al freddo.
Qualche vecchio ci diceva di pregare, noi preferivamo attaccarci alla boccia.
C’è chi un padre non ce l’ha e chi la madre per un misero tozzo di pane fa la marchettara, la trovi a tarda notte all’angolo della stessa strada.
Qui nessuno sta meglio di un altro.
Noi fratelli non consanguinei siamo compatti nel nostro dolore.
Le ferite ce le siamo suturate da soli, senza l’aiuto della caritas, della chiesa, o di quel Dio muto.
Ci siamo svezzati fronteggiando l’insidia dell’esistenza in prima linea, provando in tutti i modi di essere uomini prima del tempo.
Ognuno ha la sua storia, la tragedia che si trascina dagli albori sulle spalle; ve ne citerò qualcuna.
Pavlo da ragazzino rapinava i negozi per comprare da vivere alla sorellina.
Taras vendeva marsupi contraffatti, viveva con la nonna malata di Parkinson, doveva provvedere lui alle spese mediche.
Danylo era prigioniero di in una famiglia adottiva abusante, sfogava la frustrazione ogni qual volta ne aveva l’occasione, gli servivano soldi per scappare.
Poi, c’ero io, l’ambizioso – il leader fondatore degli “SKIN88”.
Nato da uno stupro, madre caduta nella tossicodipendenza a seguito di un trauma ancora troppo presente e mai superato, nonostante sia stata questa sciagura a darmi la vita [...] ai suoi occhi resto l’ombra di un aguzzino a me ignoto.
Desidero portarla via da lì, sto lavorando duramente per salvarla, pulirla, darle quello che nessuno le hai mai dato, perché per me non esiste priorità più grande.
Ora è una discesa – il traffico della città è nelle mie mani, nelle nostre mani.
Ho creato un vero business spacciando cocaina, speed e sciroppo, meglio conosciuto come lean.
Ci muoviamo bene, estirpiamo la concorrenza prima ancora che possa mettere radici, ma nessuno ha abbastanza palle di mettersi contro di noi.
È gente smidollata, in fondo giudiziosa – siamo considerati l’organizzazione giovanile più pericolosa.
E la polizia muta.
C’è tutto un giro di interessi così grande ed esteso che conviene a tutti giocare a mosca cieca.
La ruota del karma ha girato, signori.
Restate pure comodi sulle vostre patetiche utilitiare.
Adesso ce ne andiamo in giro tutti firmati, pieni d’oro, impaccati di soldi, su macchine extra lusso.
L’esterno è sfarzosamente patinato, però non ci basta ancora, ‘fanculo!
Cattivi, rozzi, rissosi, strafottenti [...] i peggiori da amare, i migliori a sopravvivere.
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cap 1 Tu ed Io ,SilverV ita
allora eccomi qui, il primo capitolo vero e proprio della mia SilverV è pronto. Devo avvertire di un certo linguaggio esplicito e i contenuti sono forti, perciò a discrezione dei lettori, mi raccomando. Però spero che chi apprezzerà se la godrà appieno, questi due mi hanno preso il cuore e me lo hanno sbriciolato, devo sfogarmi XD La prospettiva di Johnny è davvero un must, non riesco a fare a meno di scrivere guardando le cose dai suoi occhi ;__;
“Ammetto di non essere mai stato un campione di tatto, e il fatto che io abbia cercato di ucciderla la prima volta che ci siamo incontrati lo dimostra, ma spero solo in un momento di comprensione: dopo tutto quello che avevo passato e la merda nella quale avevo nuotato fino a quel momento, l’impatto con dei sensi e ormoni non miei, la scarica di adrenalina, nervoso e rabbia che portavo durante i primi due giorni dal risveglio nella sua testa rivoltata, mi stava facendo sentire come se fossi, dalla mattina alla sera, sotto acidi tagliati con il borotalco.
E la nicotina, oddio, ora sentivo di nuovo, anche se a tratti e in non poco ritardo, la botta che mi mandava al cervello quando lei passava accanto a qualcuno con una sigaretta accesa. Mmmmm…. Non dico che la prima volta che l’ho sentita di nuovo avevo quasi il durello, ma ehi, che posso dire, sono un uomo che gode dei piccoli piaceri della vita.
La situazione comunque era un casino, e appena mi fu spiegata per bene nonostante il mio approccio diciamo poco diplomatico della prima notte, non sapevo se ridere, piangere, incazzarmi come un animale o procurarmi altre due testate termonucleari, così, giusto per.
Lei, però, davvero era l’unica cosa che non mi riusciva di capire.
Ricapitolando quindi il vecchio mi aveva rinchiuso in uno stramaledetto chip, il Relic, ok, e infilato di forza nel Mikoshi come un fottuto engramma, perfetto. V, 50 anni dopo, decide di accettare un lavoro da quel grassone infame di Dex de Shawn–mmm e qua già sarebbe da farsi un paio di domande sulla sanità mentale della tipa o se è solo affetta da galoppante stupidità- e ok, un lavoro poi che prevedeva l’infiltrarsi nella camera di Yorinobu Arasaka al Konpeki Plaza –mmmpf sto cercando di non ridere ma è dura-, rubare il chip e scappare come se niente fosse, convinta che sarebbe filato tutto liscio.
Ma sono solo io il solito rompicoglioni o già, qui, la storia sembra un delirio?
Lei e quel genio del suo choom pensavano davvero di riuscire a fare una cosa del genere solo con un bot e una mezza specie di netrunner, armati di coraggio e belle speranze, senza nemmeno un lanciagranate e per di più convinti che sarebbero entrati ed usciti come se nulla fosse? Al Konpeki. Nella suite dell’erede della più potente corporazione al mondo.
Per carità, riposino in pace, soprattutto Jackie, sembrava che per lei fosse qualcuno di importante, però dio mio, stupidi come delle mattonelle, eh.
Ma meglio non divagare, o rischio di perdere qualche dettaglio veramente succoso.
Dicevamo, infatti, come la festa sia proseguita a pieno regime dato che nel mentre si è ritrovata testimone dell’omicidio di quello che credevo un everlasting Saburo Arasaka ad opera del figlio prima che lo stesso, dovendo ricordare a tutti quali sono i metodi di famiglia, facesse in modo tale che venisse accusata proprio lei del fattaccio, piccola passera coraggiosa, -e andiamo avanti che migliora- , il tutto prima di venire silurata con un proiettile in testa da Dex che, ovviamente, a questo punto non voleva saperne più un cazzo dell’affare e di conseguenza aveva giustamente pensato di far sparire ogni prova del suo coinvolgimento nell’affare più fallimentare di tutta Night City.
Per concludere, come non citare il piccolo dettaglio che il proiettile era andato a farsi un drink nella stessa testa dove la sua mente illuminata aveva deciso di infilare il prototipo sperimentale di un chip che per fortuna l’ha riavviata, diciamo, grazie a delle nano macchine che avevano iniziato a ricostruire e adattare l’ambiente ma che al tempo stesso in ogni caso, l’avevano condannata a morte dato che non poteva rimuovere il chip o moriva seduta stante e rendevano me una specie di tumore che avrebbe fatto il lavoro dove il piombo non era arrivato.
MMMMM…
Ma nella testa di chi sono capitato.
Le cose comunque non erano cambiate, la mia occasione era arrivata, e stavolta li avrei distrutti, tanto non avevo più niente da perdere e mi sarei preso tutto quello che serviva per poter raggiungere il mio scopo, anche il suo corpo, non dovesse cooperare. Quindi meglio corciarsi le maniche, non frignare e trovare il modo per farle muovere il culo.
Certe volte era veramente testarda come un mulo e quando non mi voleva stare a sentire potevo urlare e insultarla quanto voglio maledetta joytoy mancata, tanto continuava a fare il cazzo che le pare.
Però è strano, V, anzi Valerie, -sono abbastanza certo di aver sentito qualche eco nella sua memoria chiamarla così, bel nome- non sembrava odiarmi, nonostante tutto. Anzi, quando sparavamo cazzate giusto per allentare un po’ la tensione, lei addirittura sembrava divertita, e quando sorrideva, io, io mi sentivo meno incazzato.
Decisamente, non la capivo
Le avevo detto poi di non andare all’incontro col corpo ratto, quel Takemura, era solo un altro che cercava di fotterla per riguadagnarsi i suoi begli impiantini di merda, per leccare il culo portando la sua testa come trofeo e ripulirsi il completo prima di tornare in servizio, ma niente, se non voleva stare a sentire, non sentiva. Solo perché l’aveva tirata fuori dalla discarica dove l’aveva scaricata Dex, credo sia stata convinta per un bel po’, di dovergli qualcosa, che magari fossero amici, quindi dato che lui la trattava con gentilezza, sembrava sbrodolare ogni volta che apriva bocca.
E qua avevo iniziato a dubitare, devo dire, che il problema potesse essere mio, ma non nei confronti di Takemura, nei suoi. A me non sconvolgeva l’atteggiamento del corpo merda che si vedeva stava aspettando solo il momento giusto per piantarle una lama nello sterno prima di portare, scodinzolando, l’osso in bocca ai padroni, quanto lei così, così, fottutamente ingenua. Se vivi abbastanza a lungo a Night City, la tua innocenza è solo una macchia di sangue secco sul soffitto, e quella che chiami ingenuità ha il volto della ragazzina o del ragazzino massacrato nella limousine del corporativo di turno che col sorriso stampato sul tesserino, fa versare dall’azienda, il benservito alla famiglia: quindi no, smettiamola con le cazzate, sono stanco delle favolette della buonanotte, non può essere innocente, non può esserlo.
Anche lei ha sangue sulle mani e parecchio da quello che ho potuto vedere in qualche flash dei suoi ricordi, la ragazza ha talento per uccidere, glielo devo riconoscere, quindi non diciamo cazzate.
Ma mi faceva sentire strano vederla comportarsi in questo modo, tutto lì.
Quindi, non sapendo come sfogare la frustrazione che la cosa mi procurava, volevo fare in modo tale che almeno il viaggio fino al suo appartamento dopo l’incontro, fosse veramente esilarante. Le avrei rotto le palle come poche altre cose al mondo.
“V, non ti facevo così moscetta comunque. Che cazzo stai facendo con Takemura. Ti devo ricordare che era la guardia del corpo della vecchia mummia? Cosa credi che gliene possa fregare di te? Vedi di lasciarlo perdere prima possibile, te l’ho già spiegato, troviamo il modo di rintracciare una mia vecchia amica netrunner, ma coi contro cazzi, non le mezzeseghe a cui sei abituata tu, e penserà lei a tutto. Liberare te di me così il tuo povero cervellino non finirà per friggere completamente, e aiuterà me a liberarmi di te, devastando soprattutto il Mikoshi nel mentre, il che non guasta”, le sibilai all’orecchio mentre riprendevamo la moto.
“Ah mio principe dal cromo scintillante, scusami, come ho fatto a essere così cretina. Indipendentemente dal fatto che ancora non ho la più pallida idea del come navigare nel cyberspazio per rintracciarla quindi devo procurarmi le attrezzature o ti attacchi al mio cyberware, dici che in ogni caso dovrei crederti sulla parola senza fare un fiato e non dovrei assolutamente cercare ogni strada alternativa in grado di salvarmi la vita. Sei veramente un coglione”, -ok 1 a 0, ma non ti abituare troppo ragazzina-.
“Coglione comunque e manco poco, perché indipendentemente da tutto, Takemura mi ha detto una cosa importantissima. Abbiamo in zona, anche se col culo parato dalla Kang Tao, il creatore del Relic, Hellman. Dai che se vuoi ci arrivi anche tu, fai il bravo: la tua amica sarà pure un drago di netrunner, chi cazzo se ne frega, ok, ma se permetti è normale che voglio andare a dare una ripassata al creatore della merda che ho in testa.
Meglio di lui chi potrebbe sapere come aiutarmi. Poi va bene, andiamo anche dalla tua amica e facciamo quello che ti pare, ma devo provarle tutte. Cristo è il mio il cervello che sta andando a puttane, il mio corpo che sta andando a farsi fottere... Io, io devo fare di tutto, non posso fare altrimenti, ci devo provare…”, concluse prima di calarsi il casco.
E fu lì che sentii per la prima volta qualcosa, dopo tanti anni. Nitido e spaventoso come un fulmine in mezzo all’oceano, un dolore nel petto così forte da mandarmi quasi al tappeto. Ci aveva messo poco a scomparire, ma il male che aveva fatto mi aveva ridotto quasi in lacrime. E non capivo da dove provenisse, cosa me lo avesse provocata, cazzo non c’era più un cuore da infartuare, delle vene da far esplodere o dei polmoni da perforare, per cui era assurdo un simile malore e, nonostante non ce ne fosse bisogno, mentre lei accelerava dritta verso il suo appartamento, mi strinsi a lei; avevo bisogno di non sentirmi solo.
Lì, capii. Un piccolo fantasma sensoriale attivava i suoi nervi dove tenevo le mani conducendomi con i sensi tra le sue costole su per l’aorta, di fianco la pleura e dritto al cuore: era il suo cuore, quello che aveva fatto lo scherzo qualche momento prima, non il mio. Il suo. Il chip evidentemente lavorava giorno e notte per fottere il suo sistema nervoso e rendere l’ambiente adatto a me, ma lo stava facendo ad un prezzo che non avrei mai permesso venisse pagato per colpa mia, non potevo. Io…no. Dovevo accelerare i tempi.
…Scusami V, mi dispiace, sussurrai dentro di me.
“Fai come ti pare allora, che ti devo dire. Però muoviti, il tempo scorre in fretta, il tuo tempo, non so quanto ci metterà quell’affare che hai in testa a finire il lavoro e se lo finisce, si porta dietro entrambi. Hai almeno un fixer a cui rivolgerti per chiedere aiuto? Qualcuno che ti possa procurare le armi o un minimo di squadra? Se dobbiamo andare a bussare alla Kang Tao col completino da scout, prevedo cazzi amari.”, mi ritrovai a risponderle, cercando di distrarmi dalla latente preoccupazione che mi dava sapere quanto le avesse fatto male il cuore poco prima, senza che lei avesse battuto ciglio per lamentarsene.
Tu guarda se mi doveva esser tolto anche il gusto di romperle le palle.
Ma non ricevetti risposta immediatamente, preferì rispondermi solo una volta arrivati nel suo appartamento; non era una da chiacchiere inutili, e questo mi piaceva non poco di lei, almeno avremmo lavorato bene insieme.
“Wakako Okada, va bene? Mi deve un favore e parecchi soldi dopo l’ultimo lavoro che ho fatto per lei, mi ascolterà. Ora, però, se non hai altre domande, io avrei bisogno di dormire. A parte le ore in cui Vik mi ha vegliato dopo avermi ricucita, anche se non credo che un coma si possa chiamare riposo -ma amen-, non dormo da parecchio. Ho davvero bisogno di riposare.”, concluse mentre con lo sguardo offuscato e spento, cercava di spogliarsi per mettersi a letto.
Non come prima, ma il cuore aveva ricominciato a farle male, ora potevo sentirlo chiaramente. Adesso era una fitta continua, meno dolorosa, ma continua e spaventosa; e lei continuava a non lamentarsi, reggeva il colpo.
Nuda poi, non era niente male, pensai per un attimo, prima di affrettarmi ad ammettere che forse quella era la prima buona idea che aveva da quando l’avevo conosciuta, quindi se smetteva di rompere le balle e si metteva a dormire non guastava.
Evita Johnny, non è il momento.
“Ssesse, Johnny, va bene, va bene, anche io non vivo senza di te. LETTERALMENTE. Ora, se hai finito di rompere le balle, buonanotte.”, disse prima di girarsi dall’altra parte rispetto alla finestra dove mi ero appoggiato per guardare il panorama.
Dio se mi era mancato tutto questo, pensai.
La realtà, lo smog della città, l’odore di sesso nelle zone gestite dalle Mox o addirittura la puzza di sudore delle palestre clandestine dei Tyger CLaws, le urla del mercato di Kabuki, un altro essere umano attorno da sentire, con cui interagire, per davvero poi! Non il risultato di una stramaledetta stringa di codice che mi dava il permesso di “fare cose”, immaginare di toccare anche solo per un istante, ma un vero e reale essere umano, che nemmeno sembrava odiarmi.
Vero, era un mondo di merda quello, fanatico, violento, sanguinario e crudele, ma per quel mondo ero già morto una volta e lo avrei fatto ancora e ancora fosse stato necessario, l’avrei liberato da quel cancro che era l’Arasaka e tutte quelle altre maledette corporazioni. Finché anche solo una fosse rimasta in piedi, nessuno avrebbe potuto ricordare cosa volesse dire essere davvero libero; non avevo intenzione di permetterlo quando ero ancora in vita, figuriamoci ora, continuavo a ripetermi mentre poggiato accanto alla finestra, ogni tanto mi voltavo per controllare che dormisse davvero e non ci lasciasse le penne. Quello che di buono c’era in me, era morto tanti anni prima, quando ero andato in guerra in Messico, e l’unica cosa che mi rimaneva di fare era tutto il possibile per impedire che qualcuno soffrisse quello che avevo sofferto io. Oramai sembravo un vecchio brontolone che non faceva altro che rimuginare sulla vita passata, ma quello non era un ricordo perso nel tempo se 50 anni dopo le cose ancora non solo non erano cambiate, ma si poteva dire che in qualche modo fossero pure peggiorate.
Un rumore a quel punto, mi distolse dai miei pensieri.
Un singhiozzo, leggero, delicato, quasi impercettibile, ma sentendolo istintivamente mi voltai di nuovo verso V, pensando si sentisse male: in realtà, stava piangendo. Nel sonno, oltretutto. Fisicamente minuta, sotto quella coperta rannicchiata sembrava quasi stesse cercando di scomparire, ma di sicuro ancora dormiva e non avevo la più pallida idea del cosa credo stesse sognando in quel momento tanto da portarla a piangere.
Un flash della sua vita prima di arrivare a Night City come nomade, di colpo mi travolse. All’inizio mi riuscì solo di sentire le sue urla di dolore mentre qualcuno credo la stesse picchiando selvaggiamente in quella che sembrava un’officina, poi un’immagine. Lei sembrava giovane, un adolescente credo, allo specchio di un lavandino lercio, col naso credo rotto in due punti almeno, un occhio nero, il labbro spaccato e la … dio, no.
La maglia strappata all’altezza del seno lasciava in mostra la pelle e del sangue le colava tra le gambe dagli shorts strappati. Dio no no no ti prego, non questo, non posso, ti prego, non questo.
“Mai più”, le sentii sussurrare, mentre puliva il sangue che le colava dal labbro prima di prendere un serramanico nascosto tra i tubi e, digrignando i denti, credo andare a farsi giustizia.
Rimasi con lo sguardo fisso nel vuoto per non so quanto tempo, cercando di riprendermi.
Ma che vita del cazzo devi aver passato, ragazzina, pensai.
E sperando di togliermi dalle spalle il senso di colpa per qualcosa che non avevo fatto, cazzo, io non le avevo fatto niente perché cazzo dovevano addirittura tremarmi le mani maledizione, mi appoggiai accanto a lei provando ad asciugarle quelle lacrime con una carezza, che non avrebbe potuto sentire, credo, spero anzi, ma sentivo il bisogno di provare.
Ssshhh… Va tutto bene ora, sei al sicuro. Dormi tranquilla, le sussurrai piano, cercando di non svegliarla. Forse un cuore lo avevo ancora, nonostante tutto, perché vederla in quelle condizioni mi fece salire su una morsa veramente pesante a stringere a cui ammisi di non esser stato troppo abituato; però almeno a qualcosa ero servito e con qualche carezza, vedendola più tranquilla, mi riuscì di scivolare per un po’ nel buio.
Forse meritavo anch’io un po’ di riposo, i veri guai iniziavano solo ora.”
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